Congiuntura

Il 2024 segna un nuovo record occupazionale: più contratti a tempo indeterminato, meno licenziamenti volontari, minor rischio di perdere il posto di lavoro e buone prospettive di cambiarlo. Allo stesso tempo, però, permangono basse dinamiche salariali e sfide per il bilancio familiare: molti dipendenti continuano a faticare nell’arrivare a fine mese con il proprio stipendio e una famiglia su due non ha possibilità di risparmio. 12 fatti sulla situazione dei lavoratori dipendenti in Alto Adige nel 2024.

#1: Superata soglia 230.000

230.316: questo è il numero medio di lavoratori dipendenti che hanno lavorato nell’economia dell’Alto Adige nel 2024. Ciò significa che l’occupazione altoatesina ha superato per la prima volta la soglia delle 230.000 unità. Rispetto al 2023, l’aumento dell’occupazione ammonta a 3.776 persone, vale a dire l’1,7%. L’occupazione è cresciuta in tutti i settori economici (in particolare nel settore alberghiero con un +3,9%), a eccezione dell’artigianato edile e dell’artigianato manifatturiero, le quali hanno registrato un leggero calo (inferiore a un punto percentuale).

#2: Aumentano le assunzioni a tempo indeterminato

Le posizioni a tempo indeterminato sono “tornate di moda”. Nel 2024 si sono infatti registrati 3.020 posti di lavoro a tempo indeterminato in più rispetto al 2023 (pari a +1,8% rispetto all’anno precedente), mentre i contratti a tempo determinato sono aumentati di 756 unità (+1,2%). In media d’anno, il mercato del lavoro altoatesino conta 63.081 occupati precari, pari al 27,4% dei dipendenti totali. Il tasso di occupazione precaria oscilla nel corso dell’anno, raggiungendo il livello massimo a settembre (31,7%) e il minimo a novembre (22,6%).

#3: Occupazione femminile in aumento

Rispetto al 2023, nel 2024 c’erano esattamente 1.940 donne in più sul mercato del lavoro (+1,8% di crescita) contro un +1.836 degli uomini (+1,6%). Al tempo stesso è però noto che esiste ancora un grande potenziale non sfruttato e che deve essere attivato.

#4: Il part-time rimane “in tendenza”

I contratti part-time sono ancora molto popolari. Nel 2024 si è registrato un aumento di 1.814 unità, il che corrisponde a una variazione del +2,8% rispetto all’anno precedente. I contratti a tempo pieno sono aumentati di 1.957 unità, pari a +1,2% rispetto all’anno precedente. La percentuale di lavoro part-time rispetto all’occupazione totale è in costante aumento nel lungo periodo, raggiungendo nel 2024 il record del 28,8%.

#5: La manodopera estera è sempre più importante

Il mercato del lavoro altoatesino fa sempre più affidamento sui lavoratori provenienti dall’estero. 37.886 dipendenti con cittadinanza straniera hanno infatti lavorato per l’economia altoatesina in media nel 2024, vale a dire il 16,4% dell’occupazione totale (un nuovo record). In altre parole: 1 persona su 6 impiegata in Alto Adige è attualmente di nazionalità straniera.

#6: Nell’industria la più alta percentuale di contratti a tempo indeterminato

Nell’industria manifatturiera, 9 rapporti di lavoro su 10 sono a tempo indeterminato; questo settore raggiunge quindi il più alto livello di “stabilità contrattuale”. Tutti gli altri settori economici, comunque, raggiungono tassi di occupazione a tempo indeterminato superiori all’80%, ma vi sono due eccezioni: il settore alberghiero (35,5%) e l’agricoltura (27,5%). Va tuttavia notato che il tasso di occupazione a tempo indeterminato nell’ alberghiero è in leggero aumento da 2 anni, passando dal 34,3% nel 2022 al 35,5% nel 2024.

#7: Cresce il peso della forza lavoro “anziana”

Gli over 55 stanno diventando sempre più importanti per il mercato del lavoro altoatesino. Rispetto al 2023 possono infatti essere assegnati a questa fascia d’età 2.885 lavoratori dipendenti in più, con un aumento del 6,5%. Si registrano lievi aumenti anche nelle fasce d’età “under 30” e “30-49 anni”, ma in entrambi i casi si parla di meno del 2%.

#8: Processo di normalizzazione dei licenziamenti volontari

Subito dopo la pandemia di Covid19, è stato osservato il fenomeno dell’aumento dei licenziamenti volontari. Le ragioni di ciò non sono ancora state sufficientemente studiate e comprendono fenomeni come il rifiuto alla vaccinazione, la scelta di prendersi un anno sabbatico, l’abbandono della carriera, il burnout, la conciliazione vita-lavoro e così via. Nel 2024, esattamente 14.695 persone hanno volontariamente lascato il proprio lavoro, un dato comunque in calo dopo i forti aumenti del 2022 (15.765) e del 2023 (15.478).

#9: Posti di lavoro percepiti come sicuri. E cambiare risulta facile…

I lavoratori altoatesini considerano il proprio lavoro relativamente sicuro: lo conferma arriva dal Barometro IPL nelle proprie edizioni trimestrali. In primavera il 92% dei lavoratori intervistati ha giudicato il proprio lavoro relativamente sicuro, in estate e in autunno il 91%. Le prospettive di un eventuale cambiamento di lavoro sono generalmente viste in modo positivo: la maggioranza dei dipendenti ritiene infatti che sia “facile” o “molto facile” trovare un lavoro di pari valore (marzo e giugno 2024: 59%, settembre 2024: 55%).

#10: Il lavoro poco retribuito esiste anche in Alto Adige

Nel settore privato altoatesino, il numero di lavoratori dipendenti con una retribuzione oraria inferiore a 9 € lordi (la soglia che era in discussione nella seconda metà del 2023 per l’introduzione di un salario orario minimo legale a livello italiano) è esattamente di 23.713, pari all’11,9% del totale. Ciò è documentato in un notiziario pubblicato nel dicembre 2023 dall’Istituto provinciale di statistica ASTAT. Tuttavia, le cifre si riferiscono all’anno 2021.

#11: Persistono le difficoltà a far quadrare i conti

Come ancora una volta confermato dal Barometro IPL, poco più di un terzo dei lavoratori intervistati riesce ad arrivare a fine mese con qualche o con grande difficoltà. La percentuale rimane costante in tutte le indagini pubblicate finora nel 2024 (marzo 2024: 34%; giugno 2024: 41%, settembre 2024: 40%).

#12: Metà delle famiglie non riesce a risparmiare

L’autovalutazione sulla propria capacità di risparmio nei successivi dodici mesi divide gli intervistati del Barometro IPL quasi esattamente a metà: mentre una parte è sicura di poter mettere da parte del denaro, l’altra ritiene di non essere grado di farlo (marzo 2024: 44%; giugno 2024: 50%, settembre 2024: 48%).

Commento del Presidente IPL Andreas Dorigoni

Siamo lieti di constatare che nel 2024 è stato raggiunto un punto di svolta, interrompendo la tendenza ai contratti a tempo determinato: I “posti fissi” sono infatti di nuovo in aumento. Mentre nell’industria 9 rapporti di lavoro su 10 sono a tempo indeterminato, nel settore alberghiero questa quota è tuttavia solo di 3 su 10. Ciò dimostra quanto siano diversi gli approcci per affrontare i picchi di produzione e le fluttuazioni economiche”.

Comunicato stampa

Grafico 1

Grafico 2

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Grafico 4

Das neue AFI-Barometer (Ausgabe Winter 2024/2025) wird auf einer Pressekonferenz am Mittwoch, 5. Februar 2025 um 10:00 Uhr im Palais Widmann in Anwesenheit von Arbeits-Landesrätin Magdalena Amhof vorgestellt.

Nähere Informationen erteilt AFI-Direktor Stefan Perini (T. 0471 41 88 30 oder M. 349 833 40 65, ).

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