Entro il 2025, la “Generazione Z” costituirà più di un quarto della forza lavoro nei paesi OCSE e un terzo della popolazione mondiale, ma gli appartenenti a questa fascia di età sono entrati nel mondo del lavoro in un periodo storico in cui futuro è un punto interrogativo.
Secondo l’edizione 2023 dell’indagine di Cigna International Health su quasi 12.000 persone in tutto il mondo, il 91% dei lavorati di età compresa tra 18 e 24 anni dichiara di essere stressato. Come se ciò non bastasse, la quasi totalità (98%) dei giovani ha a che fare con sintomi correlati al burnout.
Cosa succederà dunque se questi soggetti saranno in futuro troppo stressati e ansiosi per lavorare? I danni, sia economici che sociali, potrebbero infatti essere enormi.
A indagare la questione in modo approfondito è un interessante articolo de Il Sole 24 Ore che trovate QUI.