Il convegno del “dialogo internazionale” sul diritto di lavoro IAD, organizzato da IPL e UNIBZ, si sta svolgendo oggi e domani (10 e 11 novembre 2016) nell’ateneo bolzanino. Riguardo alla formazione continua in Italia parlerà Matteo Borzaga, Professore associato in Diritto del lavoro e diritto del lavoro internazionale all’ Università di Trento.
IPL: La formazione continua o, come si dice in inglese il vocational training, è un’assoluta necessità nei Paesi industriali dell’era postfordiana, cioè quella che va oltre la semplice catena di montaggio. A che punto siamo in Italia?
Matteo Borzaga: “Nel corso della mia relazione mi soffermerò, in particolare, su alcuni dei temi suggeriti dagli organizzatori che mi paiono particolarmente rilevanti in riferimento al caso italiano. Un primo tema che intendo approfondire concerne il quadro delle fonti di regolamentazione del sistema di formazione continua, che appare, in Italia, estremamente complesso e stratificato. Si tratta, infatti, di un sistema che, nel coinvolgere contemporaneamente taluni principi costituzionali, la legislazione ordinaria statale, la legislazione regionale e la contrattazione collettiva, è per molti versi assai difficile da ricostruire anche soltanto nei suoi elementi essenziali.
IPL: Ma Lei farà questa ricostruzione, non è vero?
Matteo Borzaga: “Sì, dopo aver tentato, almeno per sommi capi, di compiere quest’opera di ricostruzione – prendendo le mosse da una riflessione sulla sussistenza o meno di un diritto soggettivo dei lavoratori – e di un corrispondente obbligo datoriale alla formazione continua – esaminerò le attuali linee di sviluppo della regolamentazione del sistema di formazione continua nel contesto italiano.”
IPL: Quali sarebbero le attuali linee di sviluppo?
Matteo Borzaga: “Linee di sviluppo che, anche alla luce della recente adozione della Riforma Monti-Fornero (l. n. 92/2012) e del c.d. Jobs Act (l. n. 183 del 2014 e connessi decreti attuativi), sembrano andare nella direzione di un progressivo rafforzamento del sistema stesso e delle connesse situazioni giuridiche soggettive in capo ai singoli lavoratori.”
IPL: Perché “sembrano”?
Matteo Borzaga: “Ecco, non sono prive di elementi di criticità, dovuti ad una possibile ricentralizzazione delle competenze legislative in proposito (tutto dipenderà dall’esito del referendum confermativo del 4 dicembre prossimo relativo alla c.d. “Riforma costituzionale Renzi-Boschi” e dalla difficile conciliazione – oggi più che mai voluta dal legislatore – tra formazione continua e politiche attive del lavoro.”
IPL: Come sarà fatta questa conciliazione?
Matteo Borzaga: “Un secondo tema che ritengo opportuno affrontare è rappresentato, come del resto suggeritoci dagli organizzatori, dalla questione dell’organizzazione e del finanziamento del sistema di formazione continua nell’ordinamento italiano. A questo proposito, intendo anzitutto proporre una carrellata relativamente ai provvedimenti normativi che, in termini diacronici, si sono occupati proprio del finanziamento del sistema di formazione continua e delle fonti di tale finanziamento, soffermandomi poi, in particolare, sui c.d. fondi interprofessionali.”
IPL: I fondi interprofessionali che ruolo hanno?
Matteo Borzaga: “Sono questi ultimi, del resto, a costituire l’attore principale del sistema stesso, ragione per la quale risulta più che mai interessante prenderne in considerazione le caratteristiche essenziali, sia in merito alla loro natura, sia con riguardo a come essi sono organizzati e finanziati, sia, infine, relativamente a come essi operano sul versante dell’erogazione della formazione continua.”
IPL: Quali sono le sfide per la formazione continua in Italia?
Matteo Borzaga: “Nella parte finale del mio intervento intendo confrontarmi con le sfide attuali del sistema di formazione continua che, per quanto riguarda l’Italia, hanno sì a che vedere con il tema della digitalizzazione del mondo del lavoro, ma sono forse ancor più legate, a mio giudizio, alle linee di sviluppo del suddetto sistema cui hanno dato adito la Riforma Monti-Fornero prima ed il Jobs Act poi e delle quali ho già brevemente detto. In altri termini, mi pare di poter dire che la vera sfida cui è chiamato a rispondere, oggi, il sistema italiano di formazione continua concerna soprattutto il modo in cui esso si integrerà con le politiche attive del lavoro. Un percorso non facile, che fino ad ora è stato gestito dal legislatore in termini non del tutto coerenti, ma che è destinato ad assumere un’importanza sempre maggiore nell’ambito di un diritto del lavoro che si rinnova, puntando assai più che in passato sulle garanzie da approntare a favore di chi, sul mercato, è in cerca di un’occupazione.“
IPL: Grazie, professore.