18 Marzo 2024

Congedi dei padri: un bilancio in chiaroscuro

Maria Elena Iarossi

Festa del Papà

In occasione della Festa del Papà, l’IPL | Istituto Promozione Lavoratori presenta gli ultimi dati sul congedo parentale paterno in Trentino-Alto Adige e i dati sui beneficiari dell’Assegno al nucleo familiare +, introdotto dalla Giunta provinciale come sostegno alla paternità attiva. I dati pre-pandemia mostravano una lenta ma costante crescita dei padri che usufruiscono di un’aspettativa facoltativa dal lavoro. La prolungata chiusura delle scuole e dei servizi all’infanzia nella primavera 2020 e le riaperture a singhiozzo del 2021 hanno fatto intravedere la diffusione nel post-Covid di un maggiore ricorso ai congedi dei padri rispetto al passato. In effetti, a oggi, con i dati del 2022, possiamo ben sperare. I dati relativi al numero di beneficiari dei congedi parentali in generale sono in aumento e dunque confermano una crescente consapevolezza dell’importanza di una genitorialità maggiormente condivisa. Tuttavia, il contributo provinciale previsto per chi si assenta per più di due mesi vede un calo delle richieste, segno che l’astensione dal lavoro dei padri per periodi prolungati non decolla.

Riconoscere ai padri la possibilità di lavorare in maniera più flessibile e di poter aumentare la propria partecipazione in famiglia rende più realistico l’obiettivo dell’uguaglianza di genere, ma occorrono un cambio di mentalità e sostegni al reddito sostanziali. In presenza di un gender pay gap significativo a sfavore delle donne è inevitabile che, in condizioni di salari bassi ed elevata inflazione, il partner che guadagna di più eviti di assentarsi dal lavoro in quanto il suo contributo può risultare decisivo per arrivare a fine mese. “I dati dell’ASSE relativi al 2023 ci fanno proprio intravedere quanto temuto, ossia nel 2023, con il costo della vita in aumento, le domande dell’assegno provinciale che si ottiene con almeno due mesi di astensione dal lavoro per congedo parentale sono nettamente diminuite” sottolinea il Presidente IPL Andreas Dorigoni.

In Regione quasi 5.000 padri in congedo di paternità obbligatorio

Nel 2022 sono stati quasi 5.000 i padri lavoratori dipendenti del settore privato e residenti in Trentino-Alto Adige che hanno usufruito del congedo obbligatorio di paternità, un numero in netto aumento rispetto agli anni passati. La misura, già introdotta in via sperimentale per gli anni 2013-2015, è finalizzata a sostenere la genitorialità, e nel 2022 è divenuta strutturale grazie a una nuova legge, il D.lgs. 105/2022. “Con tale norma si mira ad avvicinarsi alla parità di genere, promuovendo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e l’equa ripartizione delle responsabilità di assistenza familiare” osserva Donatella Califano, Vicepresidente della Commissione provinciale per le pari opportunità.

Più congedi parentali facoltativi dei padri, ma non oltre i 30 giorni

Dal 2009 al 2019, il numero di padri beneficiari di un congedo parentale in Regione è risultato in lento ma costante aumento: i padri in congedo facoltativo sono passati dal 10,6% al 25,3% del totale dei beneficiari (cioè la somma di uomini e donne). Nel 2022 tale quota è di nuovo aumentata al 26,5%, un dato incoraggiante che ci fa pensare a una maggiore attenzione nella gestione dei carichi familiari dopo l’esperienza degli anni del Covid. “I congedi dei padri continuano tuttavia a essere più brevi rispetto a quelli delle madri e non accennano a prolungarsi in misura significativa. Nel 2022 la durata del congedo parentale facoltativo dei padri era di 31 giorni (mentre ammonta a 72 giorni per le madri), che è proprio la durata limite per la retribuzione al 100% secondo alcuni contratti collettivi nazionali di lavoro, segno questo che il mantenimento della retribuzione piena risulta essere decisivo per questo tipo di scelta” osserva la ricercatrice IPL Maria Elena Iarossi.

Il ruolo dell’Assegno al nucleo familiare +

Come già osservato dagli esperti nell’audizione pubblica del febbraio 2018 presso il Parlamento europeo, “il congedo deve essere adeguatamente retribuito, poiché quando non viene pagato, o il compenso è molto inferiore alla retribuzione, molte persone semplicemente non possono permetterselo”. Proprio in questo senso agisce la misura dell’Assegno al nucleo familiare +, un contributo erogato dall’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico della Provincia (ASSE) e concesso ai padri che ricorrono al congedo facoltativo. Nel 2023 i beneficiari dell’Assegno provinciale al nucleo familiare + sono stati 70, distribuiti su tutte le fasce d’età con una maggiore concentrazione nella fascia 30-34 anni. L’importo erogato risulta ammontare per lo più a 800 euro per persona, il che corrisponde esattamente a due mensilità.

 

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Per ulteriori informazioni: per la parte normativa, la Vicepresidente della Commissione provinciale per le pari opportunità, Donatella Califano (T. 335 122 71 69, donatella.califano@sgbcisl.it), per la parte statistica, la ricercatrice IPL Maria Elena Iarossi (T 0471 41 88 40, maria-elena.iarossi@afi-ipl.org).

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