11 Aprile 2024

Quanto è (ancora) attrattivo l’Alto Adige come luogo in cui vivere e lavorare?

Anticipazione Barometro IPL

Il fatto che l’Alto Adige, al pari delle altre economie più sviluppate, soffra di una carenza di manodopera qualificata è ben documentato. La situazione, però, potrebbe anche aggravarsi: come infatti rilevato dall’IPL | Istituto Promozione Lavoratori, nei prossimi due anni un lavoratore dipendente altoatesino su sei potrebbe pensare di lasciare la provincia. Il Presidente Andreas Dorigoni avverte: “In futuro la competizione decisiva non sarà più per i migliori prodotti o per i processi produttivi, ma per la migliore manodopera qualificata. Con il contenimento dei salari e un atteggiamento prevenuto nelle trattative con i sindacati, i datori di lavoro altoatesini rischiano di darsi la zappa sui piedi”.

Guardando ai prossimi due anni, chi tra i lavoratori altoatesini potrebbe immaginare di trasferirsi all’estero e chi in un’altra provincia italiana? Quali sono i principali motivi di emigrazione e, al contrario, perché le persone rimangono fedeli all’Alto Adige? E soprattutto, quanti dipendenti hanno già le valigie pronte? A queste domande è dedicata l’anticipazione della nuova edizione primaverile del Barometro IPL.

Il Direttore Stefan Perini commenta: “Il fatto che l’Alto Adige stia perdendo soprattutto manodopera altamente qualificata e importando lavoratori poco specializzati è già emerso da altri studi. A medio termine è fondamentale invertire questa tendenza. I datori di lavoro devono prendere consapevolezza del fatto che in futuro il fattore umano sarà un bene più scarso della tecnologia o del capitale”.

Un dipendente su sei sta accarezzando l’idea di lasciare l’Alto Adige

In un’epoca caratterizzata dalla globalizzazione e dai cambiamenti demografici, tutte le economie, anche quelle più avanzate, devono adattarsi alla crescente concorrenza sul mercato del lavoro. Neppure l’Alto Adige è escluso da questo fenomeno, come dimostra in modo impressionante il rapporto “Iscrizioni e cancellazioni della popolazione residente” pubblicato annualmente dall’Istituto nazionale di statistica ISTAT dal 2019. Nel 2021 (ultimo dato disponibile), l’incidenza degli altoatesini che si trasferiscono all’estero è infatti stata di 3,6 per 1.000 abitanti, ponendo ancora una volta la provincia ai vertici della classifica italiana (in tal senso, comunque, incide anche il fatto che l’Alto Adige sia una regione al confine con territori economicamente forti).

Secondo il Barometro IPL, il 15% dei dipendenti sta valutando la possibilità di trasferirsi all’estero nei prossimi due anni, mentre il 17% non esclude la possibilità di spostarsi in un’altra regione d’Italia (si noti che qualcuno ha indicato entrambe le opzioni, poiché era possibile una doppia risposta). A prescindere dalla destinazione dichiarata, se rapportate al numero di occupati in Alto Adige si tratta di percentuali non trascurabili, soprattutto per quanto riguarda le fasce d’età più giovani, le quali dovrebbero essere un investimento a lungo termine per l’economia altoatesina. “Fortunatamente, per molti degli intervistati l’emigrazione dall’Alto Adige rimane solo un’ipotesi, ma analizzare i motivi che spingono alcune persone a considerare questa idea può aiutare a contenere il fenomeno”, osserva la ricercatrice IPL Maria Elena Iarossi.

Cosa spinge i dipendenti ad andarsene

Il principale motivo per trasferirsi all’estero o in un’altra regione italiana è il desiderio di “cambiare ambiente culturale” (citato dal 29% degli intervistati), mentre il 25% degli intervistati dichiara di essere attratto dall’opportunità di “fare nuove esperienze”. Le motivazioni principali si riferiscono quindi principalmente a due fattori che non possono essere controllati direttamente dalla politica economica. Non è così per la terza ragione, ovvero la “ricerca di condizioni socio-economiche più favorevoli per crescere i figli” (20%), seguita da “condizioni di lavoro più favorevoli, difficili da negoziare in Alto Adige” (15%) e dalla prospettiva di un’”abitazione più grande e confortevole” (9%). Non a caso, l’offerta limitata di alloggi e il costo delle abitazioni in generale sono spesso citati come un ostacolo all’attrattiva dell’Alto Adige come luogo di lavoro e di vita.

Perché le persone rimangono in Alto Adige

L’indagine rivela tuttavia anche alcuni aspetti positivi, in primo luogo il fatto che quasi cinque lavoratori su sei non siano propensi a lasciare l’Alto Adige. Le ragioni addotte da chi pensa di restare sono soprattutto i legami familiari (38%), seguiti a ruota da una sufficiente soddisfazione della propria attuale qualità di vita (34%). Il 22% dei “fedelissimi”, infine, cita come motivazione il semplice “attaccamento al territorio”.

 

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Grafico 1

Grafico 2

 

Il Barometro IPL è un’indagine condotta quattro volte all’anno (primavera, estate, autunno e inverno) che riproduce il clima di fiducia di lavoratori e lavoratrici dipendenti altoatesini. Il sondaggio telefonico interessa 500 lavoratori e lavoratrici altoatesini ed è rappresentativo per l’Alto Adige. Le interviste dell’edizione primaverile del Barometro IPL sono state condotte nel periodo dal 1° al 20 marzo 2024.

L’attuale clima di fiducia sarà presentato in occasione di una conferenza stampa, lunedì, 22 aprile, ore 10:00, nella sala stampa del Palazzo Widmann. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere al Direttore IPL Stefan Perini (T. 0471 41 88 30, C. 349 833 40 65, stefan.perini@afi-ipl.org) oppure alla ricercatrice IPL Maria Elena Iarossi (T. 0471 41 88 40, maria-elena.iarossi@afi-ipl.org).

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